top of page

FARMACO BIOLOGICO E' DAVVERO EFFICACE ?

Ciao a tutti, oggi voglio parlavi dell'uso del farmaco biologico, dei suoi pro e contro. Ma prima vi riporto la mia diretta esperienza personale con questo medicinale.




Io e Humira


Nel giugno 2018 mi è stato diagnosticato il terzo stadio di Harley, chi non lo conoscesse è lo stadio più grave dell'Idrosadenite Suppurativa. Il dermatologo, mi prescrisse il farmaco biologico "Humira", un farmaco contenente il principio attivo adalimumab. È una soluzione iniettabile contenente 40 mg di adalimumab disponibile in flaconcino, in siringa pre-riempita o in penna pre-riempita.

Nel mio caso era una penna pre-riempita che tenevo nel frigo di casa. Ogni mese ritiravo due scatoli contenente due siringhe ciascun scatolo che ho fatto fino a febbraio 2020 (20 mesi), interrotto causa Covid-19, per fortuna.

Ma come per fortuna ? Non doveva guarirti ? Nella prima fase della somministrazione devo dire di si, mi ha aiutato tantissimo, ha aiutato l'infiammazione a placarsi. A distanza di un anno però, i noduli sottocutanei e le cisti continuavano a formarsi, unica eccezione per gli ascessi che devo dire la verità in quel periodo rimanevano tranquilli, solo quando sgarravo eccessivamente con alcuni alimenti e in estate (per rilascio di istamina e aumento del testosterone) peggioravano. I medici non capivano il perchè. Mi dissero che tanti pazienti erano guariti. Ma per me era ok, sapevo che un farmaco non fosse una soluzione nel lungo termine, ma solo uno strumento provvisorio. Fatta questa piccola premessa non voglio scoraggiare l'utilizzo del farmaco biologico, ma sensibilizzare la conoscenza del rischio che può creare. E' un farmaco e come tutti i farmaci servono inizialmente, ma non sarà questo a dare la piena guarigione (almeno nel mio caso). Inoltre, dopo la sospensione sono stato davvero male per circa 8 mesi prima di ritornare ad una situazione quasi normale. Da marzo a luglio 2020 ho avuto la tonsillite con cinque cicli di antibiotici che hanno finito di peggiorare la mia salute intestinale. A luglio 2020, inizio il protocollo autoimmune (AIP) che inizia a guarirmi non solo l'Idrosadenite, ma anche la salute in generale. Lo seguo per un mese prima di tornare al Metodo Apollo (protocollo autoimmune per i malati di psoriasi) che tengo fino a dicembre 2020. La mia salute ebbe alti e bassi, mentre l'Idrosadenite con l'arrivo del freddo, migliorava. Dal 2021 sono cambiate tante cose, ma ora basta annoiarvi con la mia storia, vi riporto un po' di conoscenza scientifica, i pro e contro dell'uso del biologico.


Che cos'è il farmaco Biologico ? E perché si usa ?


Ci sono varie tipologie di farmaco immunosoppressore. Sono :

Humira (Adalimumab)

Enbrel (Etanercept)

Cimzia (Certozilumab pegol)

Simponi (Golimumab) Remicade (Infliximab)

I farmaci immunosoppressori sono utilizzati per ridurre l'attività del sistema di difesa dell'organismo nei trapianti e nelle malattie autoimmuni. Nei trapianti, per evitare il rigetto dell'organo trapiantato, nelle malattie autoimmuni, invece, che sono causate da una alterazione del sistema di difesa dell'organismo, cercano di limitare la sua azione. Essi fungono come inibitori delle citochine infiammatorie: infatti, sopprimono il fattore di necrosi tumorale (TNF-α) e interleuchina (IL-1) le quali sono prodotte in grosse quantità nelle patologie infiammatorie croniche, come Artrite Reumatoide, Psoriasi, Idrosadenite Suppurativa, e tante altre.


Un passo indietro


Per comprendere a pieno la loro funzione, dobbiamo comprendere delle piccole basi sulle citochine. La medicina avanza parallelamente alla scoperta di nuove classi di molecole e ad ogni scoperta di una nuova classe di molecole corrisponde la guarigione di un certo numero di patologie umane. Possiamo evidenziare cinque scoperte essenziali di molecole: le vitamine, gli ormoni, i neurotrasmettitori, i fattori di crescita e le citochine.

  • La scoperta delle vitamine, ad esempio, ha consentito la guarigione di patologie come lo scorbuto.

  • La scoperta degli ormoni la guarigione di malattie come l’ipotiroidismo, il nanismo, il diabete e l’infertilità.

  • La scoperta dei neurotrasmettitori ha fornito comprensione di patologie neurodegenerative quali il morbo di Parkinson.

  • La scoperta dei fattori di crescita ha chiarito la dinamica della proliferazione tumorale.

  • La scoperta delle citochine potrebbe rappresentare la soluzione delle malattie autoimmuni.

Le citochine, sono molecole piccole di natura proteica prodotte da vari tipi di cellule, e hanno la capacità di legarsi a specifici recettori posti sulla membrana e sono deputate a fornire istruzioni precise alle cellule, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione e nell'attivazione dei meccanismi difensivi e nei processi infiammatori.

Le citochine pro-infiammatorie sono sostanzialmente le seguenti: IL-1 beta, IL-6 e TNF-alfa di origine preferenzialmente macrofagica, la IL-17 di origine TH17 linfocitaria, la IL-4 e IL-13 di origine TH2 linfocitaria e IL-18 di origine endolietale. La prognosi di una malattia autoimmune è peggiore in presenza di alti livelli ematici di IL-17, TNF-alfa, IL-6, IL-1 beta e bassi livelli di TGF-beta e IL-10 (quello che la scienza ha ampiamente dimostrato nell'Idrosadenite Suppurativa). Bene, diventa chiaro adesso come funzionano i farmaci come Humira, Imraldi (entrambi usati). Il principio attivo, "adalimumab", è un anticorpo monoclonale umano prodotto da colture cellulari che riconoscono e si legano ad altre proteine. Adalimumab si lega a una proteina specifica (il fattore di necrosi tumorale o TNFα), il principale ruolo del TNF è nella regolazione delle cellule del sistema immunitario. E' capace di indurre febbre, morte apoptotica delle cellule, cachessia, infiammazione. È capace di inibire la carcinogenesi e la replicazione virale e di rispondere in caso di sepsi attraverso la produzione cellulare di IL-1 e IL-6. Insomma, è una molecola importante che viene modulata dall'anticorpo monoclonale al fine di limitare la sua azione. Personalmente non so fin quando conviene, ma per la medicina convenzionale sembra di si. Hanno iniziato a sperimentare dal 2015 e in Italia sembra essere arrivato nel 2016, il suo utilizzo è ancora del tutto in fase sperimentale. Come già detto, inizialmente è utile nell'infiammazioni acute, è giusto usare il farmaco biologico per rallentarla , ma rimane sempre un rischio elevato e una misura temporanea che sinceramente nella mia esperienza conoscendo tutto questo, non ho ritenuto il caso di proseguire (chiedendo al dermstologo se potevo sospenderlo).


Ma, c'è il mio solito ma...


Ecco che nasce la mia curiosità di capire se ci fosse un modo di emulare l'azione del farmaco, se avessi potuto trovare un sentiero alternativo magari naturale e omeopatico.

Molti studi riportano come la dieta e l'allenamento possano migliorare l'infiammazione indotta dalle citochine infiammatorie. Le principali strategie dietetiche includono un'adeguata assunzione di acidi grassi omega-3, la riduzione dei grassi saturi e trans e il consumo di una dieta ricca di frutta, verdura, noci e povera di cereali raffinati. Ciascuna di queste strategie può essere associata a una generazione inferiore di infiammazione. I modelli dietetici ricchi di amidi raffinati, zucchero e acidi grassi saturi e trans, poveri di antiossidanti naturali e fibre di frutta e verdura possono causare un'attivazione del sistema immunitario innato (qui ne parlo), molto probabilmente da un'eccessiva produzione di citochine pro-infiammatorie associata a una ridotta produzione di citochine antinfiammatorie.. La scelta di fonti sane di carboidrati, grassi e proteine, associate ad un'attività fisica regolare e all'evitare il fumo, è fondamentale per combattere la guerra contro le malattie croniche.


I modelli dietetici occidentali riscaldano l'infiammazione, mentre i modelli dietetici prudenti la raffreddano.


In particolare, uno stile di dieta specifico mi ha colpito per la sua azione antinfiammatoria, uno stile che permette dapprima di creare una base comune per tutti i pazienti con patologie autoimmuni, per poi strutturare secondo principi scientifici una dieta personalizzata più completa e cucita sulla persona. E' il protocollo Autoimmune (AIP), per alcuni studiosi è una rivisitazione più restrittiva della dieta Paleo (molto in voga come la dieta del cavernicolo), in realtà esiste da diversi decenni con l'idea di emulare la dieta degli esseri umani del Paleolitico: infatti, si iniziò a pensare che una tale dieta fosse ciò che il corpo umano - sia allora che oggi - era costruito per mangiare. Fu solo un'ipotesi che ha portato negl'anni tanti studi che dimostrano come un tale approccio possa essere utile per ridurre tante malattie.


Conclusione


L'essere umano è una macchina perfetta, quindi sicuramente ha sviluppato la capacità di digerire certi alimenti che non c'erano nel Paleolitico. Anche perché un certo numero di antinutrienti che la dieta Paleo cerca di limitare, sono funzionali all'organismo per permettere di reagire contro piccoli patogeni, mantenendolo attivo e allenato. Tutto questo nei soggetti sani, non affetti da un malfunzionamento del sistema immunitario e senza permeabilità intestinale. A peggiorare il quadro di questi pazienti sono state le nuove cattive abitudini alimentari adottate grazie alla complicità delle aziende di produrre prodotti sempre più raffinati e più ricchi di sostanze cancerogene che alterano il microbiota intestinale, vizi come fumo e alcool portati ad un consumo eccessivo e la vita sedentaria sempre più praticata. Nei soggetti invece, già predisposti alle malattie autoimmuni, l'addizione fra antinutrienti (derivati dall'alimentazione) le nuove cattive abitudini alimentari, fumo, alcool e stress offrono il cocktail perfetto per un disagio che accompagnerà per tutta la vita.

La dieta Paleo, il protocollo AIP e molto recentemente il Metodo Apollo, promuovono una strategia per contrastare un bel 70 % (probabilmente anche di più) dei fattori che influiscono su disagi che attualmente la medicina ufficiale non può risolvere.

Comments


bottom of page