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COME MIGLIORARE L'IDROSADENITE SUPPURATIVA '



" Ogni qualvolta cerchiamo di essere migliori di quello che siamo, anche tutto quanto ci circonda diventa migliore ".

Celebre frase di Paulo Coelho, ma che rende viva l'immagine che voglio trasmettere con questo articolo.


Come sempre ho preso spunto dalle vostre domande, per cui grazie per la fiducia che mi date e per il tempo che dedicate alla lettura e ai semplici consigli che vi lascio.


Tengo a precisare che ciò che leggerete si tratta solo di alcuni consigli che potrebbero agevolare la salute in generale di qualsiasi individuo, ma che a volte vengono tralasciati e sottovalutati.


Consigli


Ecco un piccolo elenco facile da ricordare per iniziare un primo approccio per la via della guarigione :


  • Eliminare tutti gli alimenti raffinati : come pane, pasta, cracker, farina 0, insomma tutti quei prodotti sottoposti a numerosi e ripetuti processi di lavorazione. Questo viene fatto per migliorare ed aumentare il gusto e adattarsi al consumo in termini di facilità di utilizzo e, spesso, risparmio di tempo nella preparazione di un pasto. Inoltre la maggior parte di questi alimenti contengono glutine, zuccheri aggiunti, conservanti, coloranti e nitrati: tutti ad alto rischio di aumentare rischio di tumori. In una dieta equilibrata, nei soggetti sani la presenza della proteina del glutine non causa molti danni, fatta eccezione negl'ultimi anni con una dichiarata presenza della così detta "sensibilità non celiaca" e "non allergica al glutine" aumentate proprio dal rafforzamento del glutine per rendere le piante del "creso" (da cui si ricava frumento per produrre pasta) più forti, più resistenti alle malattie e soprattutto più produttive.


  • Evitare junk-food : cioè tutto quel "cibo spazzatura" di fast-food e non solo, tutto quel cibo povero di vitamine, antiossidanti, acidi grassi essenziali e di altri elementi nutrizionali importanti: infatti, è ricco di colesterolo, glucidi raffinati, sale da cucina, grassi saturi. Come dimostrato da alcuni recenti studi, crea dipendenza e può portare a stati di depressione. L’affermazione arriva da uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista Neurology: il cibo spazzatura, ossia gli alimenti fritti, le torte e tutte le sostanze che contengono grassi trans, interagiscono negativamente sul corpo.


  • Evitare fumo e alcol : tocco un tasto dolente per molti lo so, ormai è conclamato dalla letteratura scientifica che il fumo e l'alcol siano dannosi per l'organismo. Nello specifico riducono l'assorbimento di vitamina D, provocano l’aumento di citochine pro-infiammatorie, alterano il microbioma intestinale e causano permeabilità intestinale.


  • Limitare (meglio evitare nella prima fase) prodotti caseari: oltre al lattosio, lo zucchero di cui ultimamente tutti sono diventati intolleranti (essendo uno zucchero viene usato come conservante e quindi in prodotti congelati e l'abuso eccessivo come sempre si ripercuote nel cronico sulla salute) contengono caseine, una proteina molto famoso in ambito fitness perchè di lento assorbimento (e quindi si consiglia di assumerla quando si va a dormire "per costruire") causa permeabilità intestinale.


"Antony Robbins scrive: “Per ottenere il meglio di sè non mangiare latticini”. Egli spiega: “Qual è l’effetto principale che il latte ha sull’organismo? Il latte ingerito diviene una massa mucillaginosa che si indurisce, aderendo a qualsiasi altra sostanza si trovi nel tenue, rendendo assai più difficile il funzionamento dell’organismo."

Inolte, mangiare caseine produce istamina, una sostanza azotata coinvolta in processi infiammatori a cui il corpo risponde producendo muco e non solo.




  • Assumere una giusta quota calorica : al giorno d'oggi mangiamo troppo e ci muoviamo troppo poco. Siamo progettati per ingrassare, l'accumulo di grasso è visto come un male dalla società moderna, ma in realtà è stato questo meccanismo ad assicurarci la sopravvivenza dell' evoluzione dell'uomo. Detto ciò, le calorie sono importanti, non esiste il metabolismo lento, pigro o veloce, semplicemente c'è chi è più fortunato geneticamente, o chi mangia tanto e crede di mangiar poco e viceversa. Il deficit calorico oltre a far perdere peso e migliorare i parametri della salute, aiuta l'organismo a sfiammarsi, ci fa sentire più attivi e perchè no, potrebbe far raggiungere anche una forma estetica più gradevole: ma l'importante da tenere a mente è, un ritorno al benessere, specie nelle persone con disagi autoimmuni.


Cosa Fare Nel Pratico


Non è solo un PRIVARSI come di solito si crede; infatti, bisogna integrare alimenti sani, ricchi di vitamine, sali minerali e nutrienti nobili come:


  1. Frutta fresca/secca e Verdura di stagione : da precisare, anche la frutta fresca o secca se eccessiva potrebbe contribuire a picchi glicemici o ad un introito calorico eccessivo. Oltre a questo, picchi di insulina, dovuto allo zucchero della frutta ( fruttosio ), e il rilascio di istamina contenuta nella frutta secca, potrebbero contribuire al peggioramento dell'infiammazione e dell'aggravarsi della patologia autoimmune. Quindi a questo punto ti chiederai, ma come non era benefico ? Si, certo, ma non sempre ciò che luccica è oro. Hanno ottime proprietà e quindi nel complesso sono un bene, ma impariamo a contestualizzare e conoscere. Come sempre la moderazione è la scelta più ottimale.

  2. Pesce azzurro : il top per il tuo organismo. Tra i più famosi : sgombro, alici , sardine, aringa, e tanti altri. Ricchi di acidi grassi polinsaturi omega 3 (acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA)) possiedono le più potenti attività immunomodulatorie, sono biologicamente più potenti dell'acido alfa-linolenico (ALA) ( origine vegetale) . Secondo recenti studi di intervento clinico indicano che gli acidi grassi omega-3 hanno proprietà antinfiammatorie e, quindi, potrebbero essere utili nella gestione di malattie infiammatorie e autoimmuni.

  3. Spezie: spesso sottovalutate o addirittura dimenticate, le spezie hanno delle potentissime proprietà antinfiammatorie. Ne cito solo due che hanno tanti studi scientifici e appartengono alla stessa famiglia : curcuma e zenzero. La curcuma è anche nota per essere stata usata per secoli in India e Cina per i trattamenti medici di malattie come malattie dermatologiche, infezioni, stress e depressione. Gli effetti della curcuma sulla salute sono generalmente incentrati su una sostanza polifenolica lipofila di colore giallo-arancio chiamata "curcumina", che viene acquisita dai rizomi dell'erba. La curcumina è nota recentemente per avere effetti antiossidanti, antinfiammatori, antitumorali e, grazie a questi effetti, avere un ruolo importante nella prevenzione e nel trattamento di varie malattie che vanno in particolare dal cancro alle malattie autoimmuni, neurologiche, cardiovascolari e diabetiche. Inoltre, ha lo scopo di aumentare l'attività biologica, cioè l'attività sui tessuti e sugli organismi viventi. Una ricerca condotta a Copenhagen, ha dimostrato scientificamente l’elevata azione antinfiammatoria dello zenzero, dimostratosi addirittura più potente di farmaci come l’ibuprofene e il betametasone (cortisone) nel trattare gli stati infiammatori. Dallo studio condotto su pazienti, affetti da osteoartrite e artrite reumatoide, è emerso che l’ibuprofene non ha alcun effetto sulla produzione di citochine, le molecole che possono avere effetti infiammatori sul corpo e quindi causare dolore. Contrariamente, l’estratto di zenzero e il cortisone hanno dimostrato di avere la stessa efficacia nel ridurre le citochine. Ma, a parità di effetti antinfiammatori, l’assunzione di zenzero ha il vantaggio di non avere gli spiacevoli effetti collaterali causati invece dal cortisone, come gonfiore, aritmia, disturbi del sonno e debolezza muscolare.



Conclusione


Con ciò non voglio dire che una dieta simile possa andare bene a tutti, ma sperimentate gradualmente e non privatevi di niente. Ogni volta che mangiavo cose raffinate con glutine, latticini, frutta zuccherina, stavo male e sapevo il perché, ma privarvi di tutto di colpo non gioverà alla vostra condizione, anzi magari vi scoraggerà e ritornerete a mangiare tutto per "fame nervosa".

La differenza sarà data dall'interpretazione che uno gli da. Se fare un periodo di dieta con il protocollo autoimmune e sgarrare gli altri giorni comporta ad un peggioramento di sfiducia nella dieta, beh meglio evitare ed iniziare con la giusta testa. Viceversa se ciò non comporta questo rischio, beh allora come dico sempre "l'abitudine non è l'eccezione" quindi anche se potrebbe sembrare che mi contraddica, sono disposto a scendere a compromessi e quindi dire SI, meglio fare qualche giorno, qualche pasto di prova, che niente.

La difficoltà è appunto iniziare, ma una volta fatto si è realmente al famoso 50% della discesa.

È difficile spiegare che la salute cutanea può aggravarsi perché l alimentazione occidentale influisce nei soggetti predisposti a patologie autoimmuni a prescindere da qualsiasi protocollo alimentare si segua ( dalla dieta mediterranea a quello chetogenico per dire ).


Il messaggio che dovete portarvi è prima adotto uno stile di vita sano cosi’ anche se quella volta mangio una pizza con gli amici non farà cosi’ tanti danni perché comunque nell’arco della settimana, mese, anno, ho seguito uno STILE, un' alimentazione funzionale al mio benessere e privarci di un momento sociale come quello di stare con gli amici, con i parenti o con la fidanzata, può soltanto peggiorare lo stato psicologico e ripercuotersi negativamente sulla salute psicologica.

La dieta è fondamentale, ma lo è anche tutto il resto. Troviamo il nostro equilibrio e non seguiamo chi ci vuole vendere diete a tutto spiano.

Per il momento acquisite conoscenza di ciò, non abbattetevi, conoscere ci renderà consapevoli e forti nell'agire. Concludo accennandovi che ci sono tre protocolli alimentari scientifici contro le malattie autoimmuni: Protocollo AIP, Dieta Paleo e Il Metodo Apollo.


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